Venerdì 6 e sabato 7 maggio, a sera, la popolazione infuriata della provincia del Khuzestan (Iran sud-occidentale), nelle città di Ahvaz, Izeh, Baghmalek e Susangerd, è scesa in strada per protestare contro l’aumento astronomico dei prezzi di beni essenziali, specialmente del pane. Ad Ahvaz, la gente ha prima tenuto manifestazioni di protesta sporadiche in diversi luoghi della città e poi, venerdì sera, ha marciato verso il centro. A Izeh la gente è scesa in strada venerdì sera, gridando “Khamenei è un omicida, il suo regno è illegittimo” e “Morte a Raisi”. A Izeh i manifestanti si sono impossessati di un magazzino appartenente alla mafia di Khamenei, dove era stata accumulata della farina.
Spaventato per l’inasprimento delle proteste, il regime ha dispiegato le sue forze repressive IRGC (Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica), milizia Basij, di sicurezza e di intelligence e ha interrotto Internet in molte città del Khuzestan. Tuttavia, sabato sera, a Izeh e in altre località la popolazione è scesa in strada per la seconda volta di seguito.
In un altro sviluppo, sabato 7 maggio allevatori di Qazvin, Qom, Shiraz, Mashhad, Shahroud, Kerman, Isfahan, Yazd e Arak hanno manifestato fuori dal dipartimento provinciale dell’agricoltura. Protestavano contro il costo elevato di mangimi per il bestiame e di altri generi e per l’indifferenza delle autorità alle loro esigenze. Lo striscione portato dagli allevatori di Shiraz recava la scritta: “Qalibaf [presidente dell’assemblea parlamentare del regime], Raisi, questo è l’avvertimento finale. Gli allevatori in rovina sono pronti alla rivolta”.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)
8 maggio 2022