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Settantaduesima Risoluzione delle Nazioni Unite che condanna gravi violazioni dei diritti umani in Iran

NCRI

La signora Rajavi: Dopo l’enfasi della risoluzione sul massacro del 1988 e sull’aumento delle esecuzioni odierne, e considerando la continuazione dei crimini contro l’umanità negli ultimi tre decenni e durante le rivolte popolari, il dossier dei crimini del regime deve essere immediatamente deferito al Consiglio di Sicurezza e i suoi leader portati davanti alla giustizia
Poco fa, il 19 novembre 2025, la Terza Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna le gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani in Iran, con 79 voti a favore e 28 contrari. Si tratta della 72ª risoluzione delle Nazioni Unite che condanna i crimini del regime clericale in Iran.
La risoluzione esprime seria preoccupazione per la mancanza di responsabilità del regime iraniano riguardo alle violazioni dei diritti umani di lunga data, come le sparizioni forzate ancora in corso, le esecuzioni extragiudiziali e la distruzione di prove e cimiteri. Sottolinea che l’assenza di responsabilità da parte dei funzionari, così come l’impunità sistematica e continua per le violazioni dei diritti umani, permette la ripetizione e la continuazione di tali abusi. La risoluzione esprime inoltre preoccupazione per l’incitamento alla discriminazione, all’ostilità e alla violenza nei media statali, che ricorda le esecuzioni di massa e arbitrarie del 1988.

La signora Maryam Rajavi, Presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, ha accolto con favore la risoluzione, che riflette solo una parte dei crimini del regime. Ha dichiarato che, dopo l’enfasi della risoluzione dell’Assemblea Generale sul massacro del 1988 e il recente aumento delle esecuzioni in Iran, e considerando l’uccisione di migliaia di persone durante le rivolte del 2009, 2017, 2019 e 2022, il caso del regime deve essere immediatamente deferito al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Ha aggiunto che i suoi leader devono essere portati davanti alla giustizia per quattro decenni di crimini contro l’umanità e genocidio. Dall’inizio del 2025, almeno 1.700 prigionieri sono stati giustiziati, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

La signora Rajavi ha aggiunto che, come indicato nella risoluzione, l’impunità di cui godono i capi del regime per i crimini commessi negli ultimi 47 anni consente la ripetizione e la continuazione di atrocità come il massacro del 1988. Ha sottolineato che il Relatore Speciale, nel suo rapporto del luglio 2024, ha dichiarato che si tratta di un chiaro caso di crimini contro l’umanità e genocidio, evidenziando che i responsabili, incluso il Leader Supremo del regime, Ali Khamenei, ricoprono ancora posizioni chiave nel governo.

La signora Rajavi ha sottolineato che il padrino delle esecuzioni, del terrorismo e della guerra non rappresenta in alcun modo il popolo iraniano e deve essere espulso dalle Nazioni Unite e da altri forum internazionali. Questo non è solo la richiesta del popolo iraniano, ma anche una necessità per la pace e la tranquillità nel mondo di oggi.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran

19 novembre 2025

Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
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