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Zahedan si ribella – I manifestanti nel sud-est dell’Iran chiedono un cambio di regime

NCRI

Abbasso Khamenei; vendicherò il sangue del mio fratello martirizzato; Unità, Rivoluzione, Libertà; Morte all’oppressore, sia esso lo Scià o il leader supremo

Venerdì 9 giugno, nonostante la presenza di forze repressive e misure di sicurezza rafforzate, la resiliente popolazione di Zahedan è scesa ancora una volta in piazza dopo la preghiera del venerdì per protestare con veemenza contro le esecuzioni, la repressione e il saccheggio perpetrati dall’IRGC e dalle organizzazioni mafiose di Khamenei. I loro slogan erano: “Morte a Khamenei”, “Vendicherò il sangue di mio fratello martirizzato”, “Ucciderò chiunque abbia ucciso mio fratello”, “Prigionieri politici liberi”, “Tanti anni di crimine, morte a questa teocrazia”, e “Iraniani: unità, rivoluzione, libertà”.

I manifestanti brandivano cartelli che trasmettevano messaggi potenti: “Né monarchia né leadership religiosa, democrazia e uguaglianza”, “Abbasso l’oppressore, sia esso lo Scià o il Leader (Khamenei)”, “La libertà arriverà con ‘Possiamo e dobbiamo’ ” e “Monarchia, teocrazia: un secolo di crimini”.

La signora Maryam Rajavi, presidente eletta del Consiglio nazionale della resistenza iraniana (CNRI), estendendo i suoi saluti ai coraggiosi compatrioti del Balucistan, ha affermato che Zahedan è risorto ancora una volta un altro venerdì, rimanendo fermo per la rivoluzione e la libertà, incarnando la determinazione incrollabile del popolo iraniano a rovesciare il regime dei mullah, rifiutando ogni forma di dittatura e instaurando una repubblica democratica.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

9 giugno 2023

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