Sei prigionieri, tra cui una donna, giustiziati mercoledì, 90 esecuzioni negli ultimi 24 giorni
Mercoledì 15 novembre 2023, mentre la Terza Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite stava esaminando una risoluzione che condannava la sistematica e diffusa violazione dei diritti umani in Iran, gli scagnozzi del regime iraniano hanno giustiziato sei prigionieri, tra cui una donna di etnia baluci di nome Zarkhatoon Mazarzehi. La donna è stata impiccata insieme ad altri due prigionieri, uno dei quali baluci, nella prigione di Kerman. Un altro prigioniero, Bagher Mohammadi Garavand, è stato impiccato insieme ad altri due prigionieri nella prigione di Qezel Hesar dai boia della magistratura.
Martedì 14 novembre, un prigioniero di nome Arman Babazadeh Ayan è stato impiccato nella prigione di Salmas. Lunedì 13 novembre, oltre ai tre prigionieri la cui esecuzione è stata annunciata nella dichiarazione del 13 novembre, un altro prigioniero di nome Seyed Reza Hosseini è stato impiccato nella prigione centrale di Hamadan. Gli uomini del regime iraniano hanno anche giustiziato un prigioniero nella prigione di Salmas nel mese di ottobre. Pertanto, il numero di esecuzioni registrate negli ultimi 24 giorni ha raggiunto le 90 unità.
Un regime che, nonostante sia stato condannato 70 volte dalle Nazioni Unite per la sua sistematica e diffusa violazione dei diritti umani, continua a compiere brutali esecuzioni in modo sempre più massiccio, deve essere ostracizzato dalla comunità internazionale. L’acquiescenza a questo regime, che ha stabilito record senza precedenti in fatto di esecuzioni, terrorismo e bellicosità, è una chiara violazione di tutti gli standard internazionali e riconosciuti in materia di diritti umani.
Segreteriato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI)
15 novembre 2023
